sabato 20 aprile 2013

"LA GENTE NON CAPISCE PERCHE' QUESTE COSE ACCADONO" IL NOSTRO CORRISPONDENTE DA BOSTON


Le drammatiche e terribili immagini dell’attentato di Boston hanno fatto subito il giro del mondo. Quando l’odio, il fanatismo e la vendetta prendono il sopravvento è quasi impossibile ragionare e ci si interroga sul perché questi episodi accadono. A rimetterci sono sempre i civili che, per errore, si trovavano, nel momento sbagliato al posto sbagliato. E’ di ieri la notizia dell’inseguimento e della successiva sparatoria per catturare i due ceceni ritenuti responsabili del vile gesto alla maratona di Boston. Il primo è stato ucciso mentre il secondo è stato preso alcune ora fa nel retro di una abitazione e si è arreso in diretta tv. Scene di giubilo in città. Il presidente Obama: “Si chiude un capitolo, ma mancano tante risposte.” 

Radio Gold News ha raggiunto, Oscar Jerez, Direttore C.E.A. dell’Università di Santiago del Cile e ora in servizio per alcuni mesi a Boston per raccontare questa pagina triste vista con gli occhi di chi è sul posto.  

Oscar, dove ti trovavi quel giorno?

Stavo camminando per le strade di Cambridge. ... un amico mi ha mandato un messaggio che chiede se ero in maratona. Quel giorno non potevo andare, perché tutto era molto congestionato. Pochi minuti dopo la gente ha iniziato a correre verso le loro case e le strade svuotate rapidamente. Tornai a casa e il Sindaco chiese ai media di non uscire di casa per nessun motivo. A quel tempo si cominciò a conoscere altri dettagli, come la bomba nella Biblioteca JFK.  

Come ha reagito la popolazione?

La gente è spaventata. Non capiscono perché questo accade. La zona di Boston è molto tranquilla. Queste cose fanno paura, le persone sono molto sensibili, poi quel giorno era dedicato allo sport.  

La mente è tornata subito all’11 settembre?

Credo che siano stati i media internazionali hanno posto la questione dell'11 settembre. Qui sono stati molto cauti. I primi rapporti parlavano di esplosioni di gas. Solo ieri hanno parlato con certezza di un atto estremista. Penso che siamo stati piuttosto cauti. Sono rimasto sorpreso dall'operazione militare rapidissima.  

Hai paura? Quali misure di sicurezza sono state prese?

Ieri sera sono andato a letto alle 10 di sera. quando il mio collega mi ha comunicato di aver ricevuto una e-mail dal suo datore di lavoro dicendo di non andare che era in corso una sparatoria, specialmente di notte vicino al MIT ci siamo molto preoccupati.  Una mail da Harvard, diceva che la zona di Cambridge è stata chiusa e anche le Università. Un giorno chiuso in casa, una scena da film, purtroppo vera. Per noi sicurezza vuol dire casa. Strade deserte. Vogliamo tornare alla nornalità.
 
 
Marco Antoninii
 

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